L'iMac giallo, l'eredità digitale, i nostri doppelgänger

Un doppelgänger è un doppione, un sosia, addirittura un gemello nascosto e maligno. In questo caso no, giochiamo semplicemente con il termine per indicare un omonimo, di cui sono dotati sia Antonio che Riccardo. Altri Antonio Dini e altri Riccardo Palombo che si aggirano per l’Italia e mondo (e che magari potrebbero fare un altro podcast insieme, oppure magari sposarsi tra loro). Note dell'episodio: https://tilde.show/podcast-16/ In realtà il podcast di oggi era partito con tutto un altro tenore: c’era da parlare dell’iMac 24 M1, che Antonio ha provato e a cui è piaciuto molto, mentre Riccardo è decisamente perplesso e ha le sue buone ragioni per esserlo. Ma poi come succede sempre gli argomenti hanno cominciato a inseguirsi e cambiare rapidamente. Però uno molto importante è stato toccato: il tema dell’eredità digitale. Cosa ne sarà di tutte le nostre cose fatte di bit dopo che non ci saremo più? Non è un argomento secondario e qui Riccardo ha cominciato a fare un gran lavoro a partire dal suo articolo “Sopravvivere a se stessi” di qualche giorno fa: se ne riparlerà ancora e in maniera più strutturata, ma per adesso basti sapere che da questo argomento sono seguiti discorsi sui token, le blockchain (e i domini .crypto), insomma tanta roba come al solito, inclusa una piccola apologia a Wordpress fatta da Antonio (bravo, era l’ora).Potevano mancare un po' di libri da leggere? Certo che no: li trovate qui sotto, nella lista dei libri citati. Tra questi purtroppo uno che non troverete: si chiama Tokāidō ed è stato scritto da John McBride: è fuori commercio ma in giro per la rete a guardare bene se ne trovano versioni scaricabili. È un peccato ma è anche la base dell’idea che i libri vadano comunque preservati, e che quelli in digitale dovrebbero essere parte di una conoscenza comune, patrimonio dell’umanità. Ci credeva un grande come Aaron Swartz e ci credono i volontari che fanno progetti per preservare i contenuti, ma dovrebbe essere un pensiero di cui si prendono cura anche gli autori stessi, anziché lasciare tutto in mano alle case editrici.Infine, un aneddoto: alla posta un povero straniero è stato mandato via da un impiegato perché, come testimonia Riccardo, “Non siamo tenuti a parlare inglese”. Quanta tristezza.

Om Podcasten

Un altro podcast da ascoltare, ma con una voce in più. Siamo in due, Antonio Dini e Riccardo Palombo, toscani finiti in città diverse, si potrebbe dire all'opposto (rispettivamente Milano e Roma), ma che più o meno masticano le stesse cose. La nostra tilde è nata perché volevamo divertirci facendo qualcosa insieme, ma anche perché non trovavamo un podcast da ascoltare che ci piacesse davvero. E allora abbiamo deciso di farlo noi.